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e le note vengono aggiornate di quando in quando)

domenica 5 gennaio 2020

Rumenta


Così si chiama in Liguria quella spazzatura che tanto spazio sta trovando in queste ultime settimane sulle pagine dei quotidiani locali, nelle discussioni che si sviluppano all’interno di gruppi facebook e, negli ultimi giorni, lungo le vie di Cordenons. Sgomberiamo subito il campo da un equivoco. Con la modifica introdotta nella “selezione a monte” agli utenti non si sono imposti cambiamenti epocali o complicati stravolgimenti. Rispetto a quel che si faceva prima, ora si tratta di separare carta e cartone. È stato distribuito un nuovo contenitore e i sacchi in cui buttare plastica e lattine hanno cambiato colore. Ci si può aspettare che nel giro di qualche mese le nuove regole entrino nelle abitudini dei cittadini, superando così l’iniziale inevitabile disagio. Il passaggio da settimanale a quindicinale della frequenza di raccolta ha suscitato invece parecchi malumori e si capisce che per un nucleo familiare di tre o quattro persone che vivono in appartamento conservare i rifiuti per due settimane possa essere un disagio non superabile con l’abitudine. Ma questo lo si vedrà nel tempo. Non va dimenticato, piuttosto, che il cambio di frequenza nella raccolta si traduce da subito, per tutti, in un dimezzamento del servizio, mentre è verosimile che il futuro abbassamento delle tasse, per ora solamente annunciato, non consisterà nel ridurre del 50% la TARI.

Dal punto di vista organizzativo e della comunicazione è fuor di dubbio che l’operazione non possa definirsi un successo. Scegliere di distribuire il nuovo kit alle ottomila famiglie del comune durante il mese di dicembre, con le vacanze di Natale e le festività alle porte, non è stata una decisione lungimirante. Giustificare il ritardo nella distribuzione con le numerose giornate di pioggia fa sorgere altri dubbi sulle capacità di pianificazione del gruppo di lavoro che si è occupato della faccenda: non sembra necessario consultare aruspici o meteorologi per sapere che l’autunno friulano è ricco di piogge. A maggior ragione bisognava partire prima o, in alternativa, differire la decorrenza del cambiamento, come poi obtorto collo e di fatto è successo. Il Messaggero Veneto del 5/1/2020 riporta una dichiarazione attribuita all’Amministratore Unico di GEA, il quale, dando conto di una serie di interventi suppletivi di raccolta già pianificati, afferma che l’azienda “ha affrontato un impegno nella raccolta sensibilmente superiore all’abituale sia per quantitativi sia per tipologie di rifiuti esposti”. Ci permettiamo di ricordare che il cenone di Natale e di Capodanno sono ormai una tradizione consolidata degli italiani e che Babbo Natale, con i suoi doni onusti di ingombranti imballaggi, è atteso ogni anno da tutti i fanciulli proprio a dicembre. Non dovrebbe essere inusuale una maggiore produzione di rifiuti domestici durante le feste. È un fatto che molti cordenonesi hanno appreso delle novità seguendo le discussioni sviluppate all’interno di un gruppo facebook o in base al passaparola dei vicini di casa. Segno che la comunicazione è stata inefficace. Talvolta perfino incoerente e non coordinata. Quando sul volantino di GEA pubblicato online si specifica che nel kit in distribuzione sono comprese le chiavi per aprire i nuovi contenitori stradali (vetro e organico), ma che gli utenti che aderiscono al compostaggio domestico non potranno usare il bidone dell’umido, è normale che gli interessati inizino a preoccuparsi, pensando di non avere accesso a quel contenitore (dato che non è pensabile che tutti i rifiuti organici vengano smaltiti con il compostaggio domestico). Salvo scoprire poi che la chiave che apre i contenitori stradali è unica. I disguidi nella distribuzione del kit (proseguita fino al 4 gennaio) hanno lasciato più di qualche utente privo dei nuovi sacchetti gialli che si sarebbero dovuti utilizzare fin dal giorno 2. Non ci deve allora sorprendere che abbia suscitato qualche malumore e ulteriore confusione sentir dire all’assessore competente (qui di seguito il link all’intervista andata in onda nel corso del notiziario serale di TPN del 2 gennaio: https://youtu.be/lhprSr7AFAw?t=3170) che si era deciso di non raccogliere i sacchi blu esposti “proprio perché la gente si accorgesse effettivamente del cambio”, salvo poi far prevalere il buonsenso e ripulire le strade. Allora, se si vuol sostenere che la situazione di disagio “è stata amplificata a dismisura”, le casse di risonanza dovrebbero forse essere ricercate fra chi ha gestito, in maniera non certo impeccabile, tutta l’operazione.

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