e le note vengono aggiornate di quando in quando)
giovedì 16 settembre 2021
Il Programma (parte seconda)
Venendo quindi al nostro programma, di cui non intendo qui riprendere tutti i punti, quello che a me interessa sottolineare è l'attenzione per l'ordinaria manutenzione, che si dà spesso per scontata, come se dovesse gestirsi da sé; ma se ci facciamo un giro per le vie della città, è facile accorgersi che qualche strada è finita nel dimenticatoio per lustri e ora la manutenzione ordinaria non basta più. Uno dei punti "di pronto impiego" del nostro programma elettorale riguarda l'ecocentro di via Chiavornicco, che malgrado il recente intervento di riorganizzazione degli accessi con lo spostamento dell'ingresso su via Prà, senza dubbio necessario per evitare i pericolosi congestionamenti del traffico del sabato, rappresenta un servizio con ampie aree di miglioramento. Per molti utenti che accedono all'ecocentro, conferire i rifiuti nei cassoni lanciandoli dal basso è un problema. In altri impianti (vedi Maniago, per esempio, ma non solo: anche Porcia ha in animo di realizzare qualcosa di simile) si è trovata una soluzione che andrebbe copiata: si sono costruite delle rampe con un percorso sopraelevato, accessibile anche con i veicoli, dalle quali è possibile gettare i rifiuti conferiti nei cassoni sottostanti. Semplice e pratico. Volendo però strutturare la riorganizzazione dell'ecopiazzola in un'ottica ecologista e dimostrare la necessaria attenzione alla tutela di ambiente e risorse naturali, si potrebbe fare qualcosa di più. Il Comune di Fontanafredda ha inserito nel proprio Programma Triennale dei Lavori Pubblici 2020-2022 la realizzazione di un nuovo Centro di Raccolta e Centro del Riuso. Nella precedente tornata elettorale, a Cordenons, il programma di Sinistra in Comune conteneva un analogo auspicio, ossia realizzare un centro del riuso all'interno dell'ecopiazzola di via Chiavornicco (per approfondire l'argomento si veda La fabbrica del riciclo, in questo blog). Sarebbe l'occasione giusta per riprovarci, copiando ancora una volta gli esempi di altre amministrazioni virtuose che in tutta la Penisola si stanno muovendo in una direzione più rispettosa per la natura che ci circonda. Favorire il recupero, la riparazione e il riuso di piccoli oggetti, mobili, elettrodomestici, biciclette, conferiti in discarica perché non più utili al loro precedente proprietario ma ancora suscettibili di essere impiegati, riduce la mole di rifiuti da trattare (e i relativi costi di smaltimento). Ma è sotto il profilo sociale che si potrebbero ottenere risultati di gran lunga più significativi. Impiegare soggetti svantaggiati in questa attività abbinerebbe al risparmio dei costi il reinserimento nel circuito lavorativo di soggetti fragili e bisognosi di assistenza. Potremmo in tal modo restituire a queste persone la dignità del lavoro e un'autonomia preziosa, svolgendo quella funzione sociale di cui l'Ente Pubblico dovrebbe essere primo promotore.
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