e le note vengono aggiornate di quando in quando)
giovedì 27 aprile 2023
IJF23- Due
A fine giornata la pioggia è finalmente scesa, come previsto, anche se non a secchiate. E così la seconda giornata mi mostra una città avvolta dalla nebbia, che ne esalta la sensualità. È da qualche anno, ormai, che frequento il centro storico di Perugia, girandolo in lungo e in largo, procurandomi guide ricche di informazioni ignote al turista distratto. L'ufficio del turismo è stato di recente ricollocato nei pressi del capolinea del minimetrò, al Pincetto, all'interno della biblioteca degli Arconi. Vi ritrovo, finalmente ristampato, un opuscolo che mi ero procurato diversi anni fa (la prima edizione è del 2004, leggo). Vi sono descritti cinque itinerari che si snodano attraverso tutto il centro storico. Non si illuda il visitatore mordi e fuggi, che crede sufficiente dedicare una mezza giornata all'acropoli perugina: io ci ho messo qualche anno a completare il circuito, dedicando ogni volta una settimana delle mie ferie alla città. Sono percorsi davvero ben studiati, ma mi sono reso conto nel corso del tempo che questo luogo così ricco di storia offre sempre nuove sorprese perfino a chi ci vive. Ci sono qui un sacco di angoli per me ricchi di fascino e suggestioni. Palazzi e monumenti iconici, come la fontana di Piazza Grande, così volutamente scenografica. La Rocca Paolina, il tempio di Sant'Angelo, Borgo XX Giugno e la cattedrale di San Pietro con il suo orto botanico medievale, il panorama sconfinato che si può ammirare dalla terrazza del mercato coperto ora rinnovato. Le scalette di Sant'Ercolano sono un passaggio obbligato per San Domenico e museo archeologico. L'ennesima guida insolita che mi sono procurato con l'appetito smaliziato del viaggiatore consapevole, mi informa tra l'altro che ai piedi delle scalette si trova l'ingresso a un rifugio antiaereo realizzato in fretta e furia dopo l'annuncio dell'armistizio di Cassibile. Vi trovarono riparo i perugini impauriti dalle incursioni aeree alleate. L'accesso originale si trova all'interno della Rocca Paolina. Ora si può visitare su appuntamento, grazie alla disponibilità del gruppo speleologico CAI Perugia. Il mio esaustivo cicerone allo studio Moretti Caselli mi aveva segnalato che alcune vetrate del Duomo e della chiesa di San Domenico erano state restaurate dalla loro bottega, così oggi ne ho approfittato per rivederle. Il duomo di San Lorenzo si presenta solenne e imponente. Seguendo un gruppo Facebook locale, ero venuto a conoscenza delle feroci polemiche scatenate dai recenti lavori di riqualificazione urbana che hanno interessato la scalinata di accesso al duomo. A quanto ho capito, l'intenzione dell'amministrazione era di realizzare un marciapiede, allo scopo di contrastare la sosta selvaggia delle auto, ma pare che i lavori non siano stati eseguiti con la necessaria perizia e il risultato ha prodotto un coro di proteste fra i cittadini. Probabilmente già i rilievi preliminari peccavano di superficialità. In fase di progettazione non ci si era accorti che il nuovo marciapiede superava in altezza la quota del primo gradino della cinquecentesca scalinata. Durante i lavori, quindi, fra lo sdegno e le proteste della gente, quel primo gradino è stato rimosso, con la promessa che sarebbe tornato al suo posto dopo una necessaria pulizia della pietra. In realtà, si è poi capito che questa rassicurazione aveva il solo scopo di placare gli animi e del cinquecentesco gradino si son perse le tracce. Appena terminato di pranzare, l'orario è propizio per una visita alla mostra dedicata al Perugino e ai piani alti della Galleria Nazionale dell'Umbria, dove sono custoditi tesori della pittura medievale e rinascimentale. Dalle finestre del palazzo si gode di una vista che abbraccia panorami ineguagliabili, dopo che la nebbia mattutina si è dissolta e ha lasciato il posto a un cielo luminoso trapunto di nuvole. Ero già stato qui anni orsono, addirittura in gita scolastica alle superiori, ma senza dubbio l'allestimento della Galleria è stato rinnovato, sono stati distribuiti decine di cuscini sui sedili in pietra che affiancano le grandi finestre onde consentire il meritato riposo ai visitatori, E insomma il giudizio non può che essere entusiasta. Nelle sale sono presenti dei pannelli informativi che illustrano la storia del palazzo, legata anch'essa alla figura di Francesco Moretti (quello delle vetrate) che fu anche direttore della Pinacoteca Comunale da cui ebbe origine il museo. L'ultimo panel (ops...) a cui ho partecipato ieri al Brufani era la presentazione di un libro su Aaron Swarz, genio dell'informatica e fautore del libero accesso alle informazioni e al sapere, che per questo suo attivismo civile venne perseguito dalla giustizia americana e finì per suicidarsi. Il libro è distribuito sotto licenza Creative Commons ed è liberamente scaricabile in diversi formati dal sito della Milano University Press. Verrà il giorno in cui si capirà che l'open source, universalmente applicato, non soltanto alle opere letterarie, è la strada giusta per garantire un più efficace e progresso della conoscenza e vantaggi più equamente distribuiti.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
se sei un utente anonimo, ricorda di aggiungere in calce il tuo nome ;-)