Per una di quelle fortunate coincidenze che in realtà coinvolgono soltanto i viaggiatori consapevoli, ieri sera ho avuto un bel colpo di fortuna. La chiesa del Gesù sorge in Piazza Matteotti, di fianco al tribunale. Ci sarò passato davanti almeno un centinaio di volte nei vari spostamenti attraverso la città, senza mai degnarla della dovuta attenzione, dato che esternamente si presentava ai miei occhi come una delle tante chiese senza elementi di particolari interesse. Mancava ancora una buona mezz'ora all'inizio di un affollato incontro in sala dei Notari. Siccome da una delle tante letture fatte in questi giorni la chiesa mi veniva segnalata meritevole di visita, decido di darci una rapida occhiata. Il venerdì alle 17:30 il rettore del Santuario (così a lui piace appellare il tempio) conduce una visita guidata che al mio arrivo trovo da poco iniziata. Il colpo d'occhio all'ingresso è da mozzare il fiato. Uno splendido soffitto in legno a cassettoni, l'abside sontuosamente affrescato, un pavimento in cementine che conferisce all'edificio un tocco di domestica accoglienza. Ma il meglio doveva ancora venire. Terminata l'illustrazione delle numerose opere d'arte che adornano la chiesa, si inizia una discesa attraverso altre meraviglie. Sotto l'edificio sono stati Infatti realizzati tre oratori sovrapposti, che nel loro ordine rispecchiavano la gerarchia sociale. Sopra tutti l'oratorio dei Nobili, dove si apprende che anche gli aristocratici hanno i loro numi tutelari, i santi dei vip: Santa Margherita d'Ungheria e San Luigi dei Francesi. Scendendo un'altra rampa di ripidi gradini si raggiunge il sottostante oratorio degli artisti e dei mercanti, che, come annunciato, risulta ancora più riccamente decorato. Entrambi questi due oratori avevano accesso diretto alla chiesa sovrastante e meriterebbero importanti restauri per essere riportati al loro antico splendore, che oggi comunque non si fatica a intuire. Il terzo oratorio, quello dei poveracci, dei contadini (o coloni) si trova un piano più sotto, attualmente non è visitabile ed è accessibile soltanto dall'esterno, ossia a livello del parcheggio che sta sotto al mercato coperto. In sostanza, per poter salire in chiesa, i poveracci dovevano scarpinare parecchio. I tre ambienti sovrapposti formano una torre imponente, ben visibile dall'esterno. Direzione lavori dei Padri Gesuiti, arrivati a Perugia per istituire alcune scuole e accolti con iniziale diffidenza dai locali, ma poi, di fronte al prestigio del loro insegnamento...
Ricordo bene lo stupore dell'attempato notaio a cui rivelai che il servizio di traduzione di Google è in grado di ingurgitare un intero documento, in formato Word o PDF, e risputarlo tradotto nel giro di una manciata di secondi. Il notaio mi ascoltava con grande interesse, primo perché l'idea gli suonava stupefacente, ma soprattutto perché una cosa del genere sarebbe stata di grande aiuto nel suo lavoro. Certo, spiegai, non ci si deve attendere una traduzione precisissima, specie se parliamo di contratti zeppi di termini tecnici, però, tanto per avere un'idea di cosa c'è scritto... Questo accadeva alcuni anni fa. Nel frattempo la tecnologia è progredita e oggi l'intelligenza artificiale gestisce la traduzione simultanea degli incontri che si svolgono in inglese qui al festival. È sufficiente avere uno smartphone per vedere scorrere sullo schermo come fossero i titoli di coda di un film Il testo tradotto in italiano. Se si posseggono degli auricolari, lo stesso testo viene letto e lo si può ascoltare in leggera differita. Ho voluto sperimentare questa soluzione tecnologica, immaginando che non fosse ancora matura come si aspetta un geek qualsiasi. Ne ho avuta conferma. Il programma, nella maggior parte dei casi, traduce letteralmente e non è in grado di contestualizzare. Ad esempio, il termine "panel", che in queste circostanze viene diffusamente impiegato in funzione di "incontro", "discussione", è tradotto con "pannello". Allo stesso modo, il sintetizzatore vocale che fornisce la versione audio di quanto tradotto, legge "primo maggio" (scritto" 1° maggio") come "un grado maggio ". Insomma, i traduttori professionali almeno per ora possono stare tranquilli. Però il solco è tracciato.
La mia guida insolita suggerisce di vedere Piazza del Bacio (ora Piazza Nuova) e io obbedisco, avendone saggiato l'autorevolezza. Mi munisco di biglietti per il minimetrò e scendo a Fontivegge, nei pressi della stazione ferroviaria. Qui, in un'area di quasi 150.000 metri quadri, era insediata la fabbrica della Perugina. Nel 1970 si decise di ricavarne un centro direzionale e nel 1983 si diede finalmente vita una piazza metafisica chiusa da palazzoni con altezza gotiche. L'impressione che se ne ricava oggi è di un progetto decisamente mal riuscito. Malgrado qualche altisonante insegna commerciale, l'area pare in abbandono, intrisa di olezzi maleodoranti che le conferiscono patente di periferia degradata. Davvero un contrasto stridente con l'eleganza artistica dell'acropoli.
Nessun commento:
Posta un commento
se sei un utente anonimo, ricorda di aggiungere in calce il tuo nome ;-)