e le note vengono aggiornate di quando in quando)
mercoledì 26 aprile 2023
IJF23 - Uno
... ma dammi indietro la mia 600, i miei vent'anni e una ragazza che tu sai. La compilation che fa da sottofondo al mio primo pranzo perugino è un tuffo negli anni '80 (e '70 e '60). L'efficiente cameriere della trattoria Oberdan ci tiene a sottolineare che la carbonara è una ricetta di origine assolutamente Umbra. Nasce a Cascia, lo dice anche Repubblica! La prima giornata del soggiorno inizia sotto i migliori auspici: contrariamente alle più fosche previsioni meteo, il cielo è splendido come può essere splendido il cielo dell'Italia centrale, le temperature sono più che primaverili, ma soffia sempre la tipica brezza perugina. Ho voluto ritornare allo studio Moretti Caselli, lo storico laboratorio di vetrate dipinte che già visitai alcuni anni fa. Il laboratorio si trova nell'unica casa dei Baglioni, storica stirpe di notabili locali, sopravvissuta alla furia vendicatrice papalina. Vi fu un tempo in cui i perugini ebbero la malaugurata idea di mettersi in contrapposizione col potere della Chiesa e la città ne pagò un prezzo salatissimo. Fu su sulle rovine delle case dei Baglioni, appositamente abbattute, che venne eretta la Rocca Paolina, simbolo odiatissimo dai perugini dell'oppressione papale. A metà mattino vengo sequestrato per un'ora e mezza dal marito di una delle due ultime discendenti, che si alterna con la consorte nel gestire le visite guidate. Lo studio Moretti Caselli è un laboratorio familiare dalla storia ultracentenaria (soltanto ora, a causa dell'età ormai non più verde delle signore, si è deciso di avvalersi di un collaboratore esterno alla famiglia). Nell'ampio edificio medievale trovano posto archivi, bozzetti e cartoni delle opere realizzate secondo una tecnica ideata dal capostipite. Per poter dipingere le vetrate, mi si spiega, è necessario mescolare i colori con polvere di vetro e sottoporre le lastre a successive cotture per fare in modo che il colore si fissi, fondendosi, al vetro. L'operazione non è priva di rischi (non si sa mai cosa può succedere all'interno del forno): tra una cottura e l'altra è sempre possibile che la lastra si crepi, vanificando il certosino lavoro di pittura realizzato, e occorre allora ricominciare tutto da capo. Rispetto alla mia precedente visita, stavolta ricevo una lezione multidisciplinare ricca di informazioni interessantissime e vengo iniziato alla tecnica della lavorazione delle vetrate che si svolge nello spazio della magione dedicato al laboratorio. Il pezzo forte ancora esposto nello studio è il formidabile ritratto della Regina Margherita, ma vengo a sapere che per un committente americano negli anni Venti del secolo scorso il laboratorio realizzò una replica su vetro in scala 1:1 dell'ultima cena di Leonardo. Quest'opera fu replicata nel corso dell'ultima guerra su incarico di un emigrante che aveva fatto fortuna in Sudafrica con l'industria della pasta, ma pareva che le lastre fossero andate perdute. Incredibilmente, dopo 40 anni, le casse che contenevano l'opera furono ritrovate e il "dipinto" è ora esposto dopo il necessario restauro a Sansepolcro. Nel pomeriggio al Brufani si inizia a parlare di intelligenza artificiale e a colpi di centomila, nel giro di 90 secondi si supera il miliardo di euro di sanzioni. Si informa l'uditorio sul rischio rappresentato dall'uso dei messaggi vocali. Già oggi è possibile utilizzare dei campioni vocali per confezionare una telefonata truffaldina perfettamente attendibile in cui la vittima viene contattata da un familiare che richiede immediato soccorso economico. D'altro canto gli stessi samples vocali potrebbero altresì rivelarsi utili in caso di afasia del chiacchierone digitale e aiutare i medici a risolvere il problema. Nel secondo panel (driiin! 100.000!) si sperimenta un impiego pratico dell'intelligenza artificiale applicato alla traduzione simultanea. Lo speach (ops...) è in inglese ma da quest'anno all'IJF hanno sostituito gli interpreti in carne ed ossa con un'applicazione. Man mano che il relatore procede con la sua esposizione, sullo schermo dello smartphone scorre il testo tradotto in italiano (disponendo di auricolari si può anche usufruire della versione vocale). La traduzione non è ancora esente da imperfezioni e molto dipende anche dall’intelligibilità del relatore, però le prospettive che si aprono all'utilizzo di questa tecnologia sono senza altro entusiasmanti. Tranne che per i traduttori professionali e per le scuole di interpretariato, beninteso.
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