(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

giovedì 29 novembre 2018

L’insospettabile virtù del dado esagonale

Era il 2011 quando acquistai il mio primo pico-proiettore. Dopo aver letto su Wired la recensione di un paio di modelli mi decisi al grande passo. Meditavo da tempo di acquistarne uno per uso casalingo, complici le insidiose sollecitazioni di un collega di lavoro smanettone e patito di tecnologia. L'idea di avere un proiettore portatile dalle dimensioni contenute, l'affidabilità del produttore e la favorevole recensione di una rivista autorevole neutralizzarono ogni titubanza. Lo ordinai online, perché un prodotto del genere non aveva (e credo non abbia ancor oggi) estimatori sufficienti per trovare posto sugli scaffali di uno dei tanti super empori dell'elettronica. Quando mi arriva il pacco lo scarto con impazienza e inizio a vuotare la confezione alla ricerca del mio nuovo giocattolo.

venerdì 16 novembre 2018

I noccioli sul retro

Ciascuno degli innumerevoli "oggetti" che affollano gli spazi di casa mia ha una propria storia. Ognuno di essi è carico di ricordi, sovente piacevoli, e riesce ad evocare emozioni, volti, luoghi e pensieri. Del tecchiaiolo ho già riferito altrove (Storie di anarchici, pirati e cavatori), ma c'è poi ad esempio quell'annunciazione del Beato Angelico che ho sistemato in camera da letto e che pare un affresco strappato proditoriamente dalla sua sede naturale. E invece altro non è che un poster da cinquemila lire acquistato durante la vacanza dell'estate 1996 al bookshop di Santa Maria della Scala, il vecchio ospedale di Siena che affaccia sulla sontuosa cattedrale e che in quegli anni stavano riconvertendo a museo. Allora si poteva visitare soltanto il piano terra, ma ce n'era d'avanzo, una volta entrati nella grande sala affrescata che fino a qualche tempo prima aveva accolto i letti di una corsia ospedaliera. Quel quadro mi riporta la memoria allo splendido cielo toscano e ai bei giorni trascorsi a viaggiare,

martedì 13 novembre 2018

Il libro della quinta classe

Custodisco fin da ragazzino alcuni libri di scuola appartenuti a mio padre (classe 1930), che versano ormai in condizioni sempre più precarie (complici alcuni miei adolescenziali interventi a base di nastro adesivo che, malgrado le buone intenzioni, non soltanto non si sono rivelati efficaci per la tenuta delle rilegature, ma hanno intaccato le pagine con le sostanze chimiche rilasciate dallo scotch che ho utilizzato). Ho scoperto di recente che a due passi da casa hanno il loro laboratorio di restauro due barbuti fratelli, uno dei quali, calligrafo e mastro rilegatore, si è offerto di venirmi in soccorso. Gli ho quindi affidato speranzoso i sei volumi editi dalla Libreria dello Stato, Roma, in uso agli alunni della quinta elementare e attendo con trepidazione di apprezzare l’esito della cura. Religione, storia, geografia, aritmetica, grammatica, queste le materie incluse negli aviti sussidiari.

lunedì 12 novembre 2018

Vacanze greche (appendice civica)


Una volta rientrato a casa dal tour ellenico mi rimanevano da sbrigare un paio di faccende. Per prima cosa approfittai di una serata in cui veniva presentato ai cittadini il bilancio preventivo del comune per ringraziare il sindaco, il cui ruolo nel salvataggio della mia vacanza non era stato secondario (qui e qui si possono leggere i dettagli del tumultuoso inizio di quell'avventura). Poi però scrissi al questore di Brindisi per segnalare un episodio che a mio parere rimane, oggi come allora, sintomatico del rapporto che ogni burocrate ha con chi si trova oltre il vetro dello sportello. La sera della partenza nel posto di polizia del porto non ero il solo ad avere problemi con i documenti. Mentre aspettavo il mio turno assistetti a un tragicomico siparietto, di cui volli mettere a conoscenza l'autorità locale.

domenica 11 novembre 2018

San Martino

Addio, monti sorgenti dall’acque... Beh, veramente qui c’è a malapena l’acqua di qualche rugo che si riscuote giusto in caso di alluvioni, ma il saluto ai monti ci sta. La pieve di Fanna è dedicata a San Martino e ogni anno, col principiar di novembre, se ne celebra la festa. Nei fine settimana brulicano le bancarelle per le vie e ardono i fuochi degli ottimi chioschi gastronomici. Artigiani e bricoleur di ogni età propongono le loro meraviglie; gli amatori delle mele antiche raccolgono prenotazioni da chi voglia portarsi a casa piante dai nomi più melodiosi, che saranno consegnate la primavera successiva; gli alpini alle griglie dispensano pasti saporiti. Quando eravamo contadini, non molti anni fa, la ricorrenza veniva tuttavia attesa con qualche apprensione dai coloni. L’annata agraria, mi raccontava il bravo professore di diritto della ragioneria, iniziava l’undici di novembre ed era in quella occasione che i contratti di mezzadria venivano rinnovati (oppure no). Per i nostri nonni l’espressione “fare San Martino” aveva perciò il gusto amaro del trasloco subìto. Significava prendere armi e bagagli e abbandonare la cascina per cercar fortuna altrove, presso un altro “padrone”.

venerdì 9 novembre 2018

Vacanze greche (II)


[la prima parte di questa cronaca tormentata si può leggere qui www.iltaccuinodipiterpan.it/2018/11/vacanze-greche-i.html]

Prima che possa cedere alla disperazione il maresciallo dei carabinieri mi viene in soccorso, avvisandomi che anche nei giorni festivi ci dev’essere sempre un ufficiale di stato civile reperibile per ricevere comunicazione di nascite e decessi. Sentirà quindi lui il sindaco perché attivi il funzionario di turno, che a sua volta andrà in comune per rispondere al fax. Intanto però il tempo passa e il traghetto inizierà ben presto a scaldare i motori. Se lo perdo, il successivo partirà la sera e io arriverò in Grecia troppo tardi per raggiungere la Comitiva, che nel frattempo sarà ripartita per la tappa successiva del tour.

giovedì 8 novembre 2018

Vacanze greche (I)


Nel 1994 decisi che era arrivato il momento per fare il mio primo viaggio all’estero. Non disponevo di passaporto e non avevo intenzione di assoggettarmi alla lunga trafila per ottenerlo, quindi restrinsi il campo ai paesi dell’Unione Europea, dove sarei potuto entrare con la sola carta d’identità. Non me la sentivo di viaggiare da solo, così decisi di rivolgermi a un tour operator locale e acquistai un viaggio organizzato. Dal 7 al 16 settembre avremmo visitato “la Grecia classica e le Meteore”, con spostamenti in pullman pressoché quotidiani.

mercoledì 7 novembre 2018

1899

Regnando S.M. Umberto primo per grazia di Dio e per volontà della Nazione Re d’Italia. L’anno 1899 ed addì 11 settembre nel Comune di Maniago e nella casa che serve ad uso di R. Pretura. Davanti a me Dr. Giuseppe Mazzoleni Notaio residente in Maniago ed iscritto presso il Consiglio notarile dei Distretti tiuniti di Udine, Pordenone e Tolmezzo ed in presenza dell’Ill.o Sig. Avv. Dr. Ferruccio Malipiero R. Pretore del Mandamento, debitamente richiesto e dei Signori Bressan Beniamino fu Pietro, Cancelliere, nato a Camposampiero qui domiciliato (...)

Così inizia il testo di un atto notarile vergato a mano con calligrafia ormai dimenticata che ho trovato a casa. La mania archivistica dev’essere proprio un vizio di famiglia.